mercoledì 13 giugno 2007

Tracking satellitare o transponder sottocutaneo?

Tra le tante applicazioni tecnologiche al turismo che incontro nei miei studi (audioguide, urban game, blog turistici, ecc.), una in particolare è stata sottoposta alla la mia attenzione, perchè sarà oggetto di un progetto di ricerca qui all'Università di Tarragona a partire da ottobre 2007.
Si tratta dei "nuovi" sistemi di localizzazione satellitare, in grado di tracciare i percorsi seguiti da un turista all'interno di un'area predefinita. Il famoso tracking satellitare, sarà quindi quello strumento che permetterà di disegnare gli itinerari seguiti dai turisti in un centro storico, in un parco tematico, in un'area naturale, ecc.
In particolare qui a Tarragona, si procederà con un a fase di sperimentazione sul parco divertimanti di Port Aventura (tipo Gardaland, per capirci...): ai visitatori del parco verranno consegnati degli strumenti di localizzazione satellitare (GPS) con i quali dovranno girare durante la loro giornata di divertimento... Gentile collaborazione, per permettere ai "ricercatori turistici" di disegnare quali i percorsi, le vie, gli itinerari più battuti dai turisti, quali meno, e permettere progettazione e programmazione futura più consapevole e aderente alle vere esigenze/preferenze dei visitatori.
Quindi, strumento volto alla migliore gestione dei flussi. Gestione.
Unica perplessità? Questo tracking, questo tracciare/individuare/scoprire come si muove l'animale-turista, può essere Gestito? Certamente sì.
Ma ci può davvero aiutare quello che qualcuno ha scherzosamente chiamato "l'impianto di un transponder sottocutaneo"?
Personalmente credo che la Gestione dei flussi turistici sia un argomento che quantomeno si meriti la nostra fiducia e speranza di soluzione...ma se per risolverlo pensassimo ad un animale-turista evoluto e Intelligente?
Forse le nuove tecnologie ci possono aiutare comunque...